APVR e spazi confinati: novità normative e formazione obbligatoria
L’aggiornamento della norma UNI 11719 sugli apparecchi di protezione delle vie respiratorie (APVR) introduce significative novità, soprattutto in materia di formazione per gli operatori degli spazi confinati. L’ingegnere Adriano Paolo Bacchetta, esperto in materia, ha condiviso approfondimenti durante Ambiente Lavoro 2025, sottolineando l’importanza di adeguarsi tempestivamente alle nuove disposizioni per garantire la massima sicurezza sul lavoro.
Le principali novità della UNI 11719
La revisione della norma UNI 11719:2018 è in fase finale, con l’obiettivo di includere nuovi requisiti per la formazione e l’addestramento del personale. Tra le novità, l’introduzione della figura del responsabile del programma di protezione delle vie respiratorie, che avrà il compito di supervisionare l’intero processo di protezione, e l’obbligatorietà del Fit Test, un test di adattamento che garantisce la perfetta tenuta del dispositivo sul volto dell’operatore. Questo test diventa cruciale per evitare infiltrazioni di sostanze pericolose, soprattutto in ambienti ad alto rischio come quelli confinati.
Formazione e addestramento: cosa cambia
La nuova norma definisce durate minime e frequenza di aggiornamento per i corsi di formazione, distinguendo tra APVR filtranti, isolanti e dispositivi per la fuga. Ad esempio, per i dispositivi filtranti, la formazione dovrà includere sessioni pratiche sull’uso in condizioni simili a quelle reali, mentre per quelli isolanti sarà necessario un addestramento più approfondito, considerando la maggiore complessità d’uso. L’obiettivo è garantire che gli operatori siano sempre preparati a utilizzare correttamente gli APVR, riducendo al minimo il rischio di errori in situazioni critiche.
Spazi confinati e Accordo Stato-Regioni
L’Accordo Stato-Regioni del 17 aprile 2025 ha introdotto nuove disposizioni per la formazione degli operatori degli spazi confinati, includendo specifiche linee guida per l’identificazione dei rischi e l’uso corretto dei dispositivi di protezione. Tuttavia, secondo l’ing. Bacchetta, la scheda 7 dedicata agli spazi confinati non è sufficientemente dettagliata, lasciando margini di interpretazione che potrebbero compromettere l’uniformità delle misure di sicurezza adottate in diverse realtà lavorative. È quindi auspicabile un ulteriore approfondimento normativo per chiarire tutti gli aspetti operativi.
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