Violenza e molestie sul lavoro: normativa e prevenzione

Violenza e molestie nei luoghi di lavoro: normativa e valutazione del rischio

Un approfondimento su stress lavoro correlato e rischi psicosociali, con un focus specifico su molestie e violenze nei luoghi di lavoro, evidenzia l’importanza di una valutazione del rischio attenta e conforme alle normative vigenti. La violenza e le molestie possono manifestarsi in varie forme, tra cui fisica, psicologica, sessuale ed economica, influenzando negativamente il benessere dei lavoratori e la produttività aziendale.

Panoramica globale sulla violenza e le molestie sul lavoro

Secondo una ricerca globale, il 22,8% dei lavoratori ha vissuto almeno un episodio di violenza o molestia durante la propria carriera. L’Indagine OSH Pulse 2022 rivela che i fattori di rischio psicosociali includono pressione temporale, scarsa comunicazione, e violenza verbale. Un esempio specifico è il settore sanitario, dove il 60% degli operatori ha riportato di aver subito violenza fisica o verbale da parte di pazienti o loro familiari. Altri settori ad alto rischio includono l’istruzione, i servizi di sicurezza e il retail.

Normative e quadri strategici

Il Quadro strategico dell’UE 2021-2027 e la Convenzione ILO 190 sottolineano l’importanza di prevenire violenze e molestie, promuovendo un approccio individuale e organizzativo. La direttiva UE richiede agli stati membri di adottare misure specifiche, come la formazione obbligatoria sulla consapevolezza delle molestie e l’istituzione di canali di segnalazione sicuri. La Convenzione ILO 190, ratificata da numerosi paesi, definisce standard minimi per la protezione dei lavoratori, includendo la necessità di politiche aziendali chiare e procedure di reclamo.

“La violenza e le molestie nel mondo del lavoro possono causare danni fisici, psicologici, sessuali o economici.” – Convenzione ILO 190

Settori e modalità lavorative a rischio

  • Settori con interazione pubblica elevata, come il trasporto pubblico e l’assistenza clienti, dove i lavoratori sono esposti a potenziali aggressioni.
  • Lavoratori in telelavoro, che possono sperimentare molestie digitali, come messaggi inappropriati o cyberbullismo.
  • Professioni con orari irregolari, come i turnisti notturni, che possono trovarsi in situazioni di isolamento e vulnerabilità.

La valutazione del rischio richiede un impegno condiviso, dalla direzione ai lavoratori, per identificare e mitigare i fattori di rischio. Un caso studio rilevante è quello di un’azienda manifatturiera che ha implementato un programma di formazione sulla diversità e l’inclusione, riducendo del 40% i casi di molestie segnalati in un anno.

📖 Fonte e approfondimenti: Questo articolo è basato su contenuti di settore specializzati. Per consultare la fonte originale e ulteriori dettagli tecnici, puoi visitare: l’articolo di riferimento su PuntoSicuro

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