PFAS: cosa sono, dove si trovano e rischi per la salute

Cosa sono le sostanze PFAS e dove si trovano?

Le sostanze per- e polifluoroalchiliche (PFAS) rappresentano una vasta famiglia di composti chimici sintetici, utilizzati in numerosi settori industriali per le loro proprietà uniche. Queste sostanze sono caratterizzate da una struttura molecolare stabile, che le rende resistenti a olio, acqua, acidi e basi. Tra i più noti composti PFAS troviamo il PFOA (acido perfluoroottanoico) e il PFOS (perfluoroottansolfonato), ampiamente utilizzati fino a quando le loro implicazioni per la salute e l’ambiente non hanno portato a restrizioni globali.

Proprietà e utilizzi dei PFAS

Grazie alla loro resistenza, i PFAS trovano applicazione in rivestimenti protettivi per padelle antiaderenti, tessuti impermeabili e resistenti alle macchie, schiume antincendio, vernici, cosmetici e molti altri prodotti. Un esempio specifico è l’uso di PFAS nelle tute protettive dei vigili del fuoco, dove la resistenza al calore e alle sostanze chimiche è fondamentale. Tuttavia, la loro persistenza nell’ambiente solleva preoccupazioni per la salute umana e l’ecosistema, poiché non si degradano facilmente e possono rimanere nell’ambiente per decenni.

Impatto ambientale e sanitario

I PFAS possono accumularsi negli organismi viventi, causando effetti negativi sulla salute, tra cui malattie della tiroide, danni al fegato, aumento del colesterolo e possibili effetti sullo sviluppo fetale. Studi recenti hanno evidenziato la presenza di PFAS nel sangue della maggior parte della popolazione, a testimonianza della loro diffusione. La loro presenza nelle acque e nei suoli rappresenta una sfida globale, con casi documentati di contaminazione delle falde acquifere vicino a siti industriali, come quello di Veneto in Italia, dove migliaia di persone sono state esposte a livelli pericolosi di queste sostanze.

Normative e misure di gestione

L’Unione Europea e le Nazioni Unite hanno adottato misure per limitare l’uso dei PFAS, promuovendo alternative più sicure e sostenibili. Il Regolamento REACH e la Convenzione di Stoccolma sono strumenti chiave in questa battaglia. Ad esempio, il PFOA è stato inserito nell’elenco delle sostanze estremamente preoccupanti (SVHC) del REACH, e il suo uso è stato fortemente limitato. La Convenzione di Stoccolma ha inoltre bandito il PFOS a livello globale, riconoscendolo come inquinante organico persistente.

  • Limitazione della produzione e dell’immissione sul mercato dei PFAS a catena lunga, come il PFOA e il PFOS, riconosciuti come particolarmente pericolosi.
  • Restrizioni sui PFAS a catena corta, come il PFHxA, considerati meno persistenti ma ancora oggetto di studio per i loro effetti a lungo termine.

“La strategia europea mira a un ambiente privo di sostanze tossiche, rafforzando il quadro normativo per i PFAS.” – Agenzia Europea per le Sostanze Chimiche (ECHA)

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