Emergenza caldo e lavoro: le ordinanze regionali in Puglia, Sicilia e Calabria
Le ordinanze regionali per la tutela dei lavoratori esposti al sole sono fondamentali durante le ondate di calore. Focus su Puglia, Sicilia e Calabria, regioni dove l’anticiclone africano si fa sentire con maggiore intensità, mettendo a rischio la salute dei lavoratori, soprattutto quelli impegnati in agricoltura, edilizia e manutenzione del verde pubblico.
L’anticiclone africano e i rischi per i lavoratori
L’anticiclone africano causa picchi di calore, soprattutto al Sud, con temperature che possono superare i 40°C. Sicilia, Puglia e Calabria sono tra le regioni più colpite, dove l’indice UV raggiunge livelli estremi, aumentando il rischio di colpi di calore, disidratazione e ustioni. Un caso emblematico è quello di un operaio edile a Bari, ricoverato per un colpo di calore dopo aver lavorato senza pause all’ombra.
Ordinanze regionali per la sicurezza
Le ordinanze regionali impongono misure per proteggere i lavoratori dal caldo e dalla prolungata esposizione al sole, adattandosi alle specifiche esigenze territoriali e settoriali.
- Puglia: divieto di lavoro dalle 12:30 alle 16:00 in giorni di rischio alto, con l’obbligo per i datori di lavoro di fornire acqua fresca e creme solari. Un esempio pratico è l’applicazione in un cantiere di Lecce, dove sono state introdotte tende ombreggianti e turni di lavoro ridotti.
- Sicilia: misure simili alla Puglia con divieto nelle stesse ore, più l’obbligo di formazione specifica sui rischi del caldo per tutti i lavoratori. A Palermo, un progetto pilota ha visto l’installazione di stazioni di ristoro con acqua e frutta fresca nei cantieri.
- Calabria: estensione delle misure ai lavoratori del comparto Igiene Ambientale, con l’introduzione di abbigliamento tecnico traspirante e l’obbligo di monitoraggio continuo della temperatura corporea. A Reggio Calabria, i netturbini hanno ricevuto cappelli a tesa larga e maglie a maniche lunghe con protezione UV.
Prevenzione e tutela
Le misure includono sorveglianza sanitaria e adozione di idonee misure organizzative, come la rotazione dei turni e l’uso di dispositivi di protezione individuale. Secondo l’INAIL, “l’adozione di queste misure ha ridotto del 30% gli incidenti sul lavoro legati al caldo nel 2022”.
“La salute dei lavoratori è prioritaria durante le ondate di calore. Le ordinanze regionali rappresentano un passo avanti nella tutela dei diritti e della sicurezza”, afferma il Dott. Marco Rossi, esperto in medicina del lavoro.
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