Protocollo per le emergenze climatiche: una criticità per i cantieri
La proposta di Federcoordinatori per una modifica del Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro. Gestione rischio microclimatico e PSC.
I cambiamenti climatici, come ricordato nelle tante ordinanze regionali sull’emergenza caldo, rischiano di compromettere la futura sostenibilità ambientale ed economica comportando anche l’esposizione delle lavoratrici e dei lavoratori ad ulteriori rischi per la salute e la sicurezza durante lo svolgimento delle attività lavorative.
Criticità sollevate da Federcoordinatori
Federcoordinatori segnala una criticità relativa alla gestione del rischio microclimatico nei piani di sicurezza e coordinamento. La proposta di modifica inviata da Federcoordinatori, se ignorata, rischierebbe di generare costi impropri della sicurezza e potenziali danni erariali a carico della committenza.
Proposta di modifica
La proposta prevede che il Coordinatore per la progettazione (CSP), pur individuando le possibili misure in fase di redazione del PSC, possa aggiornare il piano e i relativi costi solo al momento del reale manifestarsi del rischio.
Implicazioni della mancata modifica
In mancanza di questa precisazione, l’attuale formulazione del Protocollo può indurre il Coordinatore per la progettazione a prevedere misure preventive e inserirle nei costi della sicurezza senza certezza che vengano effettivamente attuate, con il rischio concreto di generare costi impropri e potenziale danno erariale.
Per comprendere meglio la lacuna tecnica evidenziata che, secondo Federcoordinatori, rischierebbe di compromettere l’efficacia e la coerenza applicativa del Protocollo, e di esporre i Coordinatori e le stazioni appaltanti a responsabilità improprie, riprendiamo anche la loro Nota esplicativa alla proposta di modifica della nota 1, del Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro – 2 luglio 2025.
La proposta di modifica nasce dall’esigenza di rendere più coerente e applicabile, in sede operativa, la gestione del rischio microclimatico nei cantieri temporanei o mobili.
In particolare, nel testo vigente si prevede che il Coordinatore per la Sicurezza in fase di Progettazione (CSP) debba considerare tale rischio all’atto dell’elaborazione del PSC, con conseguente stima preventiva dei relativi costi della sicurezza. Tuttavia, la natura aleatoria e fortemente variabile delle condizioni meteorologiche, soprattutto in cantieri di lunga durata, rende difficile – e in molti casi non tecnicamente sostenibile – la quantificazione anticipata e puntuale di misure che potrebbero non rendersi necessarie.
La proposta chiarisce che il CSP deve in fase di progettazione valutare il rischio e prevedere le possibili misure di prevenzione, ma introduce la possibilità di aggiornare il PSC e integrare i costi della sicurezza solo nel momento in cui il rischio si presenta effettivamente.
Tale impostazione introdurrebbe una maggiore flessibilità operativa, in linea con la realtà dei cantieri e con i criteri di economicità e proporzionalità richiesti dalla normativa.
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