L’importanza di misure garantistiche nella raccolta di materiale biologico per la criminologia
Un comitato tecnico ISO ha elaborato una norma, attualmente in fase di revisione, che stabilisce le migliori pratiche per il prelievo di materiale biologico destinato a usi criminologici. Questa operazione, estremamente delicata, richiede attenzioni particolari per evitare contaminazioni che potrebbero compromettere le indagini. Ad esempio, l’uso di guanti non sterili o di contenitori non certificati può introdurre DNA estraneo, rendendo inutilizzabile il campione per le analisi forensi. La norma in questione, quindi, non solo stabilisce procedure operative standard ma anche specifiche tecniche per i materiali utilizzati, garantendo così l’integrità del campione dalla raccolta all’analisi.
ISO / CD 18385: Minimizzare il rischio di contaminazione del DNA
Pubblicata nel 2016, la norma ISO / CD 18385 fornisce linee guida per minimizzare il rischio di contaminazione del DNA umano in prodotti utilizzati per raccogliere, archiviare e analizzare materiale biologico. La revisione in corso mira ad aggiornare queste linee guida, riflettendo le ultime scoperte e tecnologie nel campo. Un esempio pratico è l’inclusione di nuove raccomandazioni per l’uso di tamponi con materiali che non legano il DNA, riducendo così il rischio di perdita del campione durante il prelievo. Inoltre, la revisione prevede l’aggiunta di protocolli per la verifica dell’assenza di contaminazione nei reagenti utilizzati per l’estrazione del DNA.
Requisiti per reagenti e strumenti
La norma specifica i requisiti per reagenti e strumenti utilizzati nella raccolta di campioni biologici. Include dettagli su tamponi, contenitori, imballi e prodotti per l’analisi del DNA, come tubi in vetro o plastica, tute e guanti usa e getta. Per esempio, i contenitori devono essere realizzati con materiali che non rilasciano sostanze che potrebbero interferire con l’analisi del DNA, come certi tipi di plastica o additivi. Inoltre, la norma richiede che tutti gli strumenti siano sottoposti a test di controllo qualità per verificare l’assenza di contaminazione da DNA umano prima dell’uso.
Esclusione delle prove microbiologiche
La norma esclude specificamente le prove microbiologiche, concentrandosi invece sui requisiti per i fabbricanti per minimizzare il rischio di contaminazione del DNA nei prodotti utilizzati in criminologia. Questo perché le prove microbiologiche richiedono protocolli e materiali diversi, come terreni di coltura specifici, che non sono pertinenti per l’analisi del DNA umano. Tuttavia, la norma incoraggia l’adozione di pratiche simili per garantire l’integrità dei campioni anche in quel contesto.
Collegamento con altre norme ISO
La norma deve essere considerata insieme alla ISO 21043-2:2020, che riguarda l’individuazione, registrazione, raccolta e trasporto di campioni biologici, e alla ISO 21043-1:2018, che fornisce un glossario di termini. Questa integrazione è cruciale per garantire un approccio olistico alla gestione dei campioni biologici, dalla scena del crimine al laboratorio. Ad esempio, la ISO 21043-2:2020 specifica come registrare in modo accurato la posizione e le condizioni del campione al momento della raccolta, informazioni vitali per l’interpretazione dei risultati delle analisi.
Il comitato tecnico sta lavorando intensamente per pubblicare una versione aggiornata della norma entro la fine dell’anno o all’inizio del prossimo, stabilendo così nuovi standard di qualità per i criminologi. Questi aggiornamenti riflettono i rapidi progressi nelle tecnologie di analisi del DNA e la crescente importanza della criminologia genetica nelle indagini forensi.
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