La centralità del benessere lavorativo: dimensioni individuali, collettive e lavoro agile
Il benessere lavorativo è fondamentale per attrarre e trattenere le risorse umane. Un saggio recente esplora questo tema, focalizzandosi sulle dimensioni individuali e collettive del benessere e sul ruolo del lavoro agile. Studi dimostrano che aziende che investono nel benessere dei dipendenti vedono un aumento della produttività fino al 20% e una riduzione dell’assenteismo.
Benessere lavorativo: una visione olistica
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute è uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale. Questo concetto è applicabile anche al contesto lavorativo, come evidenziato nel d.lgs. n. 81/2008. Ad esempio, Google ha implementato programmi di mindfulness e spazi di relax che hanno migliorato significativamente la soddisfazione dei dipendenti. Altri studi evidenziano come un ambiente di lavoro sano riduca il rischio di malattie professionali e aumenti l’engagement.
Il lavoro agile come strumento per il benessere
Il lavoro agile si presenta come una soluzione innovativa per migliorare le condizioni di lavoro, promuovendo il benessere sia individuale che organizzativo. Un caso studio di IBM mostra come il telelavoro abbia ridotto lo stress dei dipendenti e aumentato la loro produttività del 15%. Inoltre, il lavoro agile favorisce l’inclusione, permettendo a persone con disabilità o che vivono in aree remote di partecipare al mercato del lavoro.
- Dimensione individuale: soddisfazione e appagamento personale. Ad esempio, la possibilità di gestire autonomamente il proprio tempo di lavoro può ridurre lo stress e migliorare l’equilibrio vita-lavoro.
- Dimensione collettiva: qualità delle relazioni e ambiente di lavoro. Tools come Slack e Zoom hanno dimostrato di poter mantenere alta la coesione del team anche a distanza.
“Il benessere organizzativo è cruciale per la salute di un’organizzazione”, afferma il Prof. Paolo Pascucci. Ricerche recenti sottolineano come aziende con alti livelli di benessere organizzativo abbiano tassi di turnover inferiori del 25% rispetto alla media del settore.
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