Sicurezza nella medicina nucleare: ventilazione e locali

Sicurezza nella medicina nucleare: ventilazione e requisiti dei locali essenziali

La sicurezza in medicina nucleare dipende dalla corretta progettazione degli ambienti di lavoro, con particolare attenzione a superfici, rivestimenti e sistemi di ventilazione. Un documento Inail approfondisce questi aspetti critici, sottolineando l’importanza di aderire alle normative vigenti per garantire la protezione dei lavoratori e dei pazienti.

Superfici e rivestimenti: la base della sicurezza

Le superfici nei locali di medicina nucleare devono essere facilmente decontaminabili, senza soluzioni di continuità. Pavimenti e pareti richiedono materiali lisci e impermeabili, con giunture arrotondate per evitare accumuli di contaminanti. Esempi specifici includono l’uso di resine epossidiche per i pavimenti, che offrono resistenza chimica e facilità di pulizia, e pannelli in acciaio inox per le pareti, noti per la loro durabilità e impermeabilità. È inoltre essenziale che tutte le superfici siano prive di porosità per prevenire l’assorbimento di sostanze radioattive.

Ventilazione: un ruolo chiave nella radioprotezione

L’impianto di ventilazione è fondamentale per minimizzare i rischi di contaminazione. Deve garantire ricambi d’aria adeguati, gradienti di pressione differenziati e filtraggio efficiente, con aria espulsa attraverso filtri ad alta efficienza. Un caso d’uso reale è rappresentato dalle sale di preparazione dei radiofarmaci, dove è necessario un sistema di ventilazione che assicuri un flusso d’aria unidirezionale, dall’area più pulita a quella più contaminata, per proteggere gli operatori. I filtri HEPA (High Efficiency Particulate Air) sono spesso utilizzati per garantire che l’aria espulsa sia priva di particolato radioattivo.

Normative e classificazioni dei locali

La norma UNI 10491:1995 classifica i locali in zone A, B, C e D, in base al rischio di irradiazione e contaminazione. Questa classificazione guida la progettazione degli impianti e la scelta dei materiali. Ad esempio, le zone A, ad alto rischio, richiedono materiali e sistemi di ventilazione di massima efficienza, mentre le zone D, a basso rischio, possono avere requisiti meno stringenti. La normativa europea EURATOM fornisce ulteriori linee guida per la protezione dalle radiazioni, sottolineando l’importanza di una progettazione degli ambienti che minimizzi l’esposizione.

“L’aria immessa nei locali deve essere opportunamente filtrata per ridurre il carico di polvere e limitare la risospensione di particolato contaminato.”

  • Materiali lisci e impermeabili per pavimenti e pareti, come resine epossidiche e acciaio inox
  • Ventilazione con ricambi d’aria adeguati all’attività svolta, inclusi sistemi a flusso unidirezionale e filtri HEPA
  • Classificazione dei locali secondo la norma UNI 10491:1995, con requisiti specifici per ogni zona
  • Adempimento alle normative europee EURATOM per la protezione dalle radiazioni

📖 Fonte e approfondimenti: Questo articolo è basato su contenuti di settore specializzati. Per consultare la fonte originale e ulteriori dettagli tecnici, puoi visitare: l’articolo di riferimento su PuntoSicuro

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