ECHA amplia l’elenco delle sostanze candidate SVHC: nuove regole per le aziende
L’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) ha recentemente aggiornato l’elenco delle sostanze candidate a sostanze estremamente preoccupanti (SVHC), portando il totale a 250 voci. Questo aggiornamento include tre nuove sostanze chimiche, riconosciute per la loro pericolosità per la salute umana e l’ambiente. Tra queste, il tris(4-nonylfenil, ramificato e lineare) fosfito (TNPP), utilizzato come stabilizzante in plastica e gomma, dimostra come anche sostanze comuni possano nascondere rischi significativi.
Nuove sostanze aggiunte all’elenco SVHC
Tra le sostanze aggiunte, due sono classificate come molto persistenti e molto bioaccumulabili, utilizzate in settori come la cosmesi e la manutenzione automobilistica. Un esempio è il 2,2′-metilene-bis(4-metil-6-terz-butilfenolo) (MMB), impiegato come antiossidante in lubrificanti e carburanti. La terza sostanza, il 2-(4-terz-butilbenzil)propionaldeide e suoi isomeri, è tossica per la riproduzione e impiegata nei trattamenti tessili e nei coloranti, evidenziando la necessità di maggiore attenzione nei processi di produzione tessile.
Obblighi per le aziende
Le aziende che producono o utilizzano queste sostanze, sia da sole che in miscele o articoli, devono adempiere a specifici obblighi legali. Tra questi, l’informazione ai clienti e consumatori sull’uso sicuro dei prodotti contenenti SVHC in concentrazioni superiori allo 0,1%. Ad esempio, un produttore di cosmetici deve ora includere avvertenze specifiche sui prodotti contenenti MMB, mentre un’azienda tessile deve rivedere le etichette dei prodotti trattati con la sostanza tossica per la riproduzione.
Conseguenze dell’inclusione nell’elenco SVHC
L’inclusione nell’elenco SVHC potrebbe portare all’inserimento delle sostanze nell’Elenco delle sostanze soggette ad autorizzazione, limitandone l’uso senza specifica approvazione. Le aziende devono inoltre notificare la presenza di SVHC nei loro articoli all’ECHA entro sei mesi dall’inclusione. Un caso d’uso reale è rappresentato da un’azienda di componenti automobilistici che, utilizzando TNPP, deve ora valutare alternative più sicure o richiedere un’autorizzazione specifica per continuarne l’uso.
- Aggiornamento delle schede di dati di sicurezza per i fornitori UE e SEE, includendo dettagli sulle nuove sostanze SVHC e le relative precauzioni
- Notifica obbligatoria per articoli contenenti SVHC sopra lo 0,1%, con esempi pratici su come calcolare la concentrazione in prodotti complessi
- Impossibilità di ottenere l’Ecolabel UE per prodotti con SVHC, influenzando le strategie di marketing e posizionamento sul mercato delle aziende green
Per ulteriori dettagli, consulta la fonte originale.
📖 Fonte e approfondimenti: Questo articolo è basato su contenuti di settore specializzati. Per consultare la fonte originale e ulteriori dettagli tecnici, puoi visitare: l’articolo di riferimento su PuntoSicuro