Risparmio sulla formazione: rischi e condanne per le aziende

Quando risparmiare sulla formazione in sicurezza sul lavoro condanna l’Azienda

Negli ultimi cinque anni, la Cassazione ha applicato sanzioni pecuniarie e interdittive alle Società per carente formazione dei lavoratori, anche per vantaggi esigui. L’art.25-septies del D.Lgs.231/01 stabilisce la responsabilità della persona giuridica per reati in materia di salute e sicurezza. Un esempio emblematico è il caso di un’azienda manifatturiera condannata per non aver fornito formazione specifica sull’uso di macchinari pericolosi, risultando in un grave infortunio. La sanzione ammontava a 50.000 euro, dimostrando come il risparmio sulla formazione possa trasformarsi in un costo significativo.

La colpa organizzativa e la mancata formazione

La Società può essere ritenuta responsabile per “colpa organizzativa” quando persone fisiche ad essa appartenenti commettono reati nell’interesse o a vantaggio della Società stessa, come lesioni personali colpose gravi o omicidio colposo. Un caso studio rilevante riguarda un’impresa edile dove, a causa della mancata formazione su procedure di sicurezza in altezza, un operaio è caduto da un’impalcatura, riportando lesioni permanenti. La società è stata condannata a risarcire il danno e a pagare una sanzione di 30.000 euro.

Obblighi di formazione e sicurezza

L’art.18 c.1 lett.l) e l’art.37 del D.Lgs.81/08 impongono al datore di lavoro di assicurare una formazione adeguata ai lavoratori. La mancata o inadeguata formazione può portare a responsabilità della persona giuridica. Ad esempio, un’azienda del settore chimico è stata multata per non aver formato i dipendenti sulla gestione sicura di sostanze pericolose, causando un incidente con rilascio di vapori tossici. L’importanza della formazione è sottolineata anche dalle linee guida dell’INAIL, che specificano i contenuti minimi dei corsi di sicurezza.

Giurisprudenza recente

La Cassazione ha confermato condanne per mancata formazione, come nel caso di un lavoratore che ha subito l’amputazione di un dito per l’uso improprio di un carrello elevatore. La Società è stata sanzionata con 26.000 euro e interdizione dall’attività per 10 giorni. Un altro caso riguarda un’azienda alimentare dove un dipendente, non adeguatamente formato sulle norme igienico-sanitarie, ha causato un’intossicazione alimentare di massa. La condanna ha incluso una sanzione pecuniaria e l’obbligo di formazione per tutti i dipendenti.

Conclusione

La formazione in sicurezza non è un optional. Risparmiare su di essa può costare caro alle aziende, come dimostrano le recenti sentenze. Investire in corsi di formazione qualificati e aggiornati non solo previene sanzioni, ma protegge la salute dei lavoratori e l’immagine aziendale. Le aziende leader nel settore della sicurezza, come evidenziato da rapporti OSHA, considerano la formazione un pilastro fondamentale della cultura organizzativa.

📖 Fonte e approfondimenti: Questo articolo è basato su contenuti di settore specializzati. Per consultare la fonte originale e ulteriori dettagli tecnici, puoi visitare: l’articolo di riferimento su PuntoSicuro

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