Stress da lavoro correlato: cos’è e come prevenirlo

Rischio di stress da lavoro correlato: cos’è e come prevenirlo

Fra i rischi non fisici che possono manifestarsi in qualsiasi azienda ce n’è uno che a volte viene minimizzato, ma che può causare gravissimi danni alla salute dei dipendenti: il rischio di stress da lavoro correlato. Si tratta di un tipo di stress che può essere causato da:

  • inadeguatezze del contesto lavorativo: mancanza dei giusti mezzi, di un’adeguata formazione o di corretta amministrazione da chi deve organizzare e delegare il lavoro;
  • problemi ambientali e relazionali (difficoltà a conciliare vita privata e lavoro, precarietà costante, clientela difficile, conflittualità con colleghi o superiori);
  • situazioni di molestie, discriminazione e mobbing sul posto di lavoro.

Queste situazioni sono più frequenti di quanto sembri e possono verificarsi in qualsiasi settore. Dopotutto, a volte basta che i dipendenti siano costretti a lavorare a lungo e a stretto contatto in situazioni movimentate per innescare possibili fattori stressanti. Altri lavori, poi, richiedono per loro natura una predisposizione a reagire bene ad alti carichi di stress. Per questo, al momento di redigere il DVR, bisogna valutare attentamente tutti i rischi di stress da lavoro correlato che possono verificarsi in azienda e fare il possibile per prevenirli o mitigarli. Inizialmente potrebbe sembrare difficile ma, come imparerai in questo articolo, ci sono delle buone linee guida da seguire, e anche diverse associazioni che mirano ad aiutare le aziende ad affrontare al meglio questi rischi. Con la giusta consulenza, poi, tutto diventa più facile 😉

[toc]

Quali sono i sintomi di stress da lavoro correlato?

Sebbene sia spesso ignorato, lo stress sul lavoro ha ripercussioni ben visibili sia sulla vita lavorativa in azienda, sia a livello individuale. Pertanto, ci sono molti campanelli d’allarme facilmente individuabili che bisognerebbe tenere in considerazione. Ecco alcuni dei sintomi più comuni.

Sintomi e conseguenze individuali di stress da lavoro correlato

Quando si sa cosa cercare, è abbastanza facile notare in una persona i sintomi dello stress correlato all’attività lavorativa. Questo, infatti, ha un forte impatto sulla vita dei dipendenti e può tradursi in:

  • Reazioni emotive, come ad esempio: tensione, ansia, depressione, irritabilità, facilità al pianto, alienazione, disturbi del sonno, ecc.;
  • Reazioni cognitive: difficoltà a concentrarsi e a memorizzare le cose, capacità decisionale ridotta, senso di confusione, polarizzazione ideativa;
  • Conseguenze fisiologiche. La somatizzazione dello stress a livello fisico può portare facilmente ad un indebolimento del sistema immunitario e causare problemi alla schiena, disturbi cardiaci, ulcere e ipertensione;
  • Infine, non bisogna sottovalutare le reazioni comportamentali: lo stress da lavoro correlato, infatti, può condizionare le persone portandole ad assumere comportamenti autodistruttivi, come l’abuso di alcol, tabacco o sostanze stupefacenti.

In merito all’ultimo punto, è bene sottolineare quanto fra i lavoratori dei settori più stressanti sia diffuso l’abuso di cocaina, soprattutto fra il personale della ristorazione. Questo triste dato indica quanto ancora ci sia da fare per lavorare correttamente sulla salute dei dipendenti. Per fortuna, ci sono delle linee guida sempre più aggiornate per muovere i primi passi in tal senso. Innanzitutto, vediamo a quali sintomi bisogna fare attenzione.

Sintomi e conseguenze dello stress da lavoro a livello aziendale

Per quanto riguarda la vita aziendale, lo stress da lavoro può tradursi facilmente in una delle seguenti conseguenze:

  • assenteismo;
  • frequente avvicendamento del personale;
  • problemi disciplinari;
  • riduzione della produttività
  • errori e infortuni;
  • aumento dei costi d’indennizzo o delle spese mediche.

Sebbene i fattori che possono portare a queste situazioni siano molti, esse possono essere un sintomo di un forte stress vissuto dai dipendenti, e vanno quindi valutate e affrontate il prima possibile. Ma come si fa a valutare cosa può essere una causa di stress da lavoro correlato? Come puoi immaginare, si tratta di una valutazione complicata. Per questo, consigliamo di leggere la Metodologia per la valutazione e gestione del rischio stress lavoro correlato.

I vari fattori che possono causare stress da lavoro correlato sono divisi in due categorie: contesto lavorativo e contenuto del lavoro. Di seguito, vediamo quali sono e come prevenirli.

Stress da lavoro correlato al contesto lavorativo: fattori di rischio e come prevenirli

Difficile interfaccia casa-lavoro

Lavorare per molto tempo a orari e turni imprevedibili può creare un’instabilità nella sfera personale di lavoratori e lavoratrici, che a lungo termine può facilmente trasformarsi in stress. In molti settori è inevitabile che si sviluppino situazioni del genere ma, se non si riesce a mitigare il problema, si rischia di danneggiare seriamente la salute dei propri dipendenti. Per farlo, si può:

  • introdurre un orario di lavoro flessibile;
  • Programmare mensilmente il calendario dei turni, consultando se possibile i lavoratori, così da non creare squilibrio nella vita al di fuori degli spazi di lavoro;
  • Limitare il ricorso al lavoro straordinario al termine di un turno serale/notturno.

Mancanza di criteri per l’avanzamento di carriera

Trovarsi a lungo in situazioni di instabilità lavorativa, senza possibilità di crescita professionale e un’adeguata retribuzione può essere causa di stress da lavoro correlato. Per mitigarlo, si può:

  • Valorizzare l’esperienza dei lavoratori accrescendone, laddove possibile, il senso di autonomia professionale
  • Introdurre un sistema premiante per il raggiungimento di obiettivi
  • Introdurre possibilità di crescita professionale e riconoscimento, anche economico, della qualità del lavoro svolto.

Molestie e/o violenze

Le molestie o addirittura le violenze (verbali e fisiche) da parte di colleghi e supervisori possono essere esperienze terribilmente traumatiche per i dipendenti. Nei settori in cui si lavora “al pubblico”, il rischio di incappare in simili situazioni raddoppia, in quanto si rischia di subire molestie anche da parte dei clienti.

Occorre quindi:

  • Vigilare costantemente sull’ambiente di lavoro;
  • Attivare percorsi formativi volti a rafforzare le competenze comunicative e relazionali dei lavoratori e a migliorare il supporto sociale fra i colleghi;
  • Identificare, se possibile, una figura interna deputata alla gestione dei casi di violenza/molestie e del disagio lavorativo;
  • Introdurre adeguati sistemi di allerta;
  • Compatibilmente con le necessità organizzative, evitare il lavoro in solitudine a cui possono associarsi condizioni di maggiore vulnerabilità.

Discriminazione nei confronti di donne, stranieri e minoranze

Come nel caso precedente, il rischio di stress da lavoro correlato a discriminazione, misoginia e razzismo è ampiamente diffuso e documentato in ogni settore, può essere fonte di traumi anche gravi ed è massimizzato dal contatto coi clienti. Per mitigarlo, si consiglia di adottare un codice etico aziendale.

Dinamiche relazionali fra dipendenti e fra dipendenti e titolari

Fra i fattori di rischio di stress da lavoro correlato, molti rientrano nell’ambito delle dinamiche e delle relazioni che si formano naturalmente negli spazi e negli orari di lavoro. Questi fattori possono essere:

  • Ordini e/o richieste contrastanti da parte dei supervisori;
  • Mancanza di sostegno da parte di colleghi e/o supervisori;
  • Scarsa autonomia e controllo da parte dei lavoratori;
  • Controllo eccessivo esercitato dai superiori;
  • Mancanza di pause;
  • Incertezza circa l’orario di termine del turno lavorativo;
  • Scarsa possibilità di comunicazione;
  • Ridotta influenza sul carico e ritmo di lavoro;
  • Scarsa prevedibilità.

Per evitare che una di queste situazioni possa causare stress ai dipendenti, si consiglia di:

  1. Programmare momenti di coordinamento/equipe al fine di evitare indicazioni o richieste contrastanti da parte dei titolari e di chiarire ruoli e responsabilità di tutti i membri dello staff;
  2. Favorire la diffusione e la conoscenza dell’organigramma aziendale
  3. Attivare corsi di formazioni sulla chiarezza di ruolo e sulla gestione dei conflitti
  4. Coinvolgere i lavoratori nel processo decisionale e nell’attuazione delle misure correttive e di miglioramento, ad esempio mettendo a disposizione sistemi di comunicazione o favorendo l’invio di proposte e suggerimenti;
  5. Favorire la circolazione delle informazioni.

Leggi anche: Inail – Buone Pratiche negli Interventi di Gestione dello Stess Correlato al Lavoro

donna lavora al pc con espressione evidentemente stressata

Stress da lavoro correlato al contenuto del lavoro: fattori di rischio e misure di prevenzione/gestione

In molti settori è possibile sviluppare stress da lavoro correlato al contenuto del lavoro, ovvero legato ad alcuni suoi aspetti o difficoltà. Vediamo i fattori di rischio più frequenti.

Elevato monte ore settimanale con lavoro su turni

Per svolgere alcuni lavori è necessario ricorrere alla turnazione notturna o a lavorare nel fine settimana e durante le festività. Spesso, poi, in questi casi è necessario ricorrere a orari irregolari e/o prolungati. Per far sì che questo non diventi causa di stress da lavoro correlato, si può:

  • Organizzare per quanto possibile il lavoro in modo razionalizzato, riducendo gli orari di prolungati o irregolari;
  • Rispettare i riposi compensativi;
  • Se necessario, organizzare una “turnazione in ritardo di fase” (mattina – pomeriggio – notte).

Presenza di periodi di picco del lavoro

In molti ambiti lavorativi può capitare che avvengano picchi di lavoro, anche nell’arco di una stessa giornata, caratterizzati da elevato carico lavorativo e aumento della pressione. Affinché ciò non rischi di causare stress da lavoro correlato, si consigliano le seguenti misure di prevenzione:

  • Ridistribuire le risorse umane in relazione all’andamento del lavoro (es: aumento di personale attivo nel periodo di picco del lavoro e riduzione nelle fasce orarie meno sovraccaricate);
  • Inserire pause adeguate (per durata e frequenza) durante i turni;
  • Attivare eventuali convenzioni con soggetti esterni per la copertura delle temporanee carenze di organico.

Lavoro monotono e ripetitivo

Al pari delle condizioni lavorative troppo instabili, anche lo svolgere per lungo tempo mansioni eccessivamente monotone può avere un impatto sulla psiche dei lavoratori. Le linee guida sulla prevenzione e la gestione del rischio consigliano di:

  • Introdurre una diversificazione delle attività nell’ambito della mansione, compatibilmente con le necessità organizzative;
  • Introdurre un sistema di rotazione tra il personale allo stesso livello gerarchico.
un uomo visibilmente stressato lavora al computer in un locale

Photo di Andrea Piacquadio da Pexels

 Carico emotivo

Nei lavori che prevedono un rapporto con la clientela, le persone incaricate di gestire eventuali lamentele, contestazioni o conflittualità possono provare alti livelli di stress. Per questo, è bene attuare delle misure per migliorare la sicurezza dei lavoratori a contatto con l’utenza, attivando percorsi formativi che rafforzino le loro competenze relazionali e comunicative, nonché le capacità di problem solving.

Necessità o difficoltà di accesso all’aggiornamento

Spesso capita che i lavoratori abbiano difficoltà ad adattarsi alle nuove attrezzature o dispositivi digitali (come, ad esempio, i tool per la gestione delle comande). Questo si può risolvere facilmente e in poco tempo, attivando dei corsi di formazione tecnica e garantendo l’adeguatezza e la manutenzione ordinaria e straordinaria del dispositivo.

Troppi compiti contemporaneamente

Può capitare che il lavoratore debba svolgere contemporaneamente più compiti per i quali non ha ricevuto la giusta formazione/addestramento. Per evitare che questo diventi un fattore di rischio di stress da lavoro, è opportuno ridefinire le mansioni, stabilendo i compiti specifici di ogni lavoratore, nonché attivare i giusti percorsi formativi.

Conseguenze economiche dello stress da lavoro correlato

Come abbiamo visto, lo stress da lavoro correlato può avere conseguenze psicologiche e fisiologiche gravi. Ciononostante, a volte continua a non ricevere la meritata attenzione, sia perché è ancora molto diffusa la concezione che “certi lavori sono così e basta”, sia perché, nelle condizioni economiche dell’ultimo decennio (aggravate dalla pandemia SARS-CoV-2), sempre più persone tendono ad accettare situazioni di rischio e di irregolarità per paura di perdere la loro unica – seppur precaria – fonte di introiti.

È proprio sugli introiti, però, che lo stress da lavoro correlato può causare ulteriori danni. Tutte le conseguenze sulla salute che abbiamo visto più sopra, infatti, possono protrarsi nel tempo e richiedere cure a lungo termine, che peseranno economicamente sia sui dipendenti, che sulle aziende. Volendo fare un esempio semplice, basta dire che un burnout può impossibilitare al lavoro per mesi. Volendo andare più sul tecnico, c’è un documento interessante che ha studiato proprio le ripercussioni economiche dello stress da lavoro correlato su chi ne soffre e sull’azienda che l’ha causato.

L’EU-Osha, infatti, ha pubblicato un report di 47 pagine intitolato “Il calcolo dei costi dello stress e dei rischi psicosociali nei luoghi di lavoro”, che calcola i costi individuali ed aziendali dello stress da lavoro correlato in vari paesi europei ed extraeuropei.

Costi individuali

Lavoratori e lavoratrici affrontano i i costi dei rischi da stress da lavoro correlato in due modi diversi: da un lato, dovranno farsi carico delle spese per rimettersi in sesto; dall’altro, subiranno perdite o riduzioni del reddito per via delle assenze per malattia, permessi per invalidità, mancato lavoro o licenziamento. Per questo motivo, i dati di seguito potrebbero essere sottostimati.

Nel report di EU-Osha, si è tentato di calcolare la spesa media per gli individui che soffrono di stress al lavoro, divisi in 3 gruppi di gravità. Tenendo conto di vari fattori (assenze, ricoveri, servizi medici, farmaci, fisioterapie, ecc.) si è stimato che il costo medio dello stress da lavoro correlato in Svizzera è di 461,68 franchi svizzeri all’anno per chi ne soffre poco, e di ben 1315 franchi svizzeri all’anno per chi invece ha bisogno di cure. Queste spese tendono ad aumentare dopo i primi 12 mesi.

Costi aziendali e collettivi

Anche le aziende possono pagare costi diretti e indiretti ingenti a causa dello stress da lavoro correlato, dovuti principalmente all’assenteismo, al calo della produttività e alle altre conseguenze aziendali che abbiamo elencato all’inizio di questo articolo. Non è facile quantificare questi costi, che cambiano da settore a settore. Tuttavia, nel report EU-Osha, vengono riportati esempi relativi a singoli settori (sanità, settore edile, PA, ecc.) che vanno dai 590 milioni ai 2,3 miliardi di euro all’anno.

Costi sociali

A tutto questo bisogna aggiungere i costi sociali, ovvero quelli sostenuti dai sistemi sanitari e assicurativi pubblici. Nel 2002, fu calcolato che all’interno dell’Unione Europea a 15 lo stress da lavoro correlato aveva un costo sociale di 20 miliardi di euro all’anno. Viste le vicende che si sono susseguite negli ultimi 18 anni, possiamo ragionevolmente immaginare che questi costi siano aumentati col tempo. Il report Eu-Osha riporta un progetto realizzato da Matrix nel 2013, secondo cui i costi dell’assistenza sanitaria per i casi di depressione da attività lavorativa arrivavano a 69 miliardi di euro.

il personale di sala e i lavoratori della ristorazione hanno un alto rischio di stress da lavoro correlato

Rischio di stress da lavoro correlato in cucina e nella ristorazione

La ristorazione è uno dei settori in cui è molto facile sviluppare stress da lavoro correlato, legato soprattutto ai ritmi massacranti e al carico emotivo. A tutto questo si aggiungono varie situazioni fra quelle citate sopra, come: difficile interfaccia fra casa e lavoro, mancanza di criteri per l’avanzamento di carriera, clientela difficile, situazioni di irregolarità (lavoro in nero e sottopagato) e molestie sul lavoro. Alcuni hanno cercato di compensare con soluzioni che forse non sono alla portata di tutti, come lo chef Renè Redzepi, che ha concesso un congedo retribuito di 3 mesi a tutto il personale di cucina del Noma. Altri chef, con l’aiuto di alcune associazioni e psicologi, stanno cercando di trovare soluzioni più fattibili per qualunque tipo di attività ho.re.ca.

Il protocollo d’intesa

Nel dicembre 2019 l’Associazione Italiana Ambasciatori del Gusto e l’Ordine degli Psicologi del Lazio hanno deciso di siglare un protocollo d’intesa con l’obiettivo di “fotografare” le condizioni a cui sono sottoposti i professionisti della ristorazione e analizzare i fattori che contribuiscono a creare stress nei loro ambienti di lavoro. Lo scopo finale è creare una serie di linee guida condivise per tutelare cuochi, ristoratori, personale di sala, pizzaioli, pasticceri e, insomma, chiunque lavori nel settore ho.re.ca.

In un intervista a Fine Dining Lovers, la chef stellata e presidente di AMB Cristina Bowerman e il dottor David Pelusi hanno elencato le problematiche peggiori e raccontato alcune esperienze personali su come le hanno affrontate in passato. In merito a quest’ultimo argomento, il dottor Pelusi consiglia di: “instaurare una buona comunicazione nel gruppo: dare comunicazioni chiare, precise, e nelle modalità corrette, lavorare sui ruoli e sul chi fa cosa. Per un intervento più approfondito ci si può rivolgere ad uno psicologo, che faccia da consulente, o a un professionista di tecniche psicologiche che si rechi direttamente sul posto di lavoro per interventi sia sugli aspetti organizzativi (orari di lavoro, turni di riposo, divisione e gestione dei ruoli ecc.) sia per lavorare sul gruppo. È importante inoltre fare un’analisi della valutazione del rischio da stress da lavoro correlato, in modo da avere una “fotografia” della situazione e poterla gestire poi al meglio con interventi mirati. 

Webinar e Focus Group

Dimostratosi fin da subito redditizio, il protocollo d’intesa ha dovuto affrontare a pochi mesi dalla sua instaurazione una crisi senza precedenti.

A causa dell’emergenza Covid e delle chiusure forzate, infatti, molte realtà del settore ho.re.ca si sono ritrovate a fronteggiare sempre più insicurezze sul loro futuro. Di fronte a questo cambiamento di prospettiva, le due associazioni dietro al protocollo hanno risposto instaurando una piccola task force che si occupa di fornire assistenza e strumenti pratici a tutte le attività che lottano per rimanere aperte. A fine 2020, poi, è stato realizzato un webinar che introduce gli obiettivi del progetto e fornisce le prime risposte su come affrontare le nuove difficoltà dell’emergenza coronavirus.

Come hai visto, questo particolare tipo di rischio richiede una conoscenza approfondita e una buona organizzazione per essere affrontato. Con gli strumenti giusti, però, ci sono molte cose che puoi fare per migliorare le tue condizioni e quelle dei tuoi dipendenti. Se hai bisogno di un aiuto per capire quali sono i rischi di stress da lavoro correlato nella tua azienda o devi aggiornare il tuo DVR, contattaci con il modulo qui sotto, e saremo felici di aiutarti.

 

Facebook
Twitter
LinkedIn
Pinterest
Tumblr